giovedì 3 gennaio 2013

Agenda Bondi - Marco Travaglio - Il F.Q. 30/12/2012

Non vorremmo essere nei panni di Enrico
Bondi, chiamato da Monti a selezionare
degli aspiranti candidati del Partito Agenda.
Non perchè sia un tipo facilmente impressionabile,
anzi: sopravvissuto a Montedison, Telecom,
Parmalat e Premafin spolpate da politici
e prenditori tipo Gardini, Tanzi e Ligresti, firmatario
nel ’97 dell’appello dei manager per
abrogare il falso in bilancio, non si farà certo
spaventare dalle facce e soprattutto dalle mandibole
dei cosiddetti moderati. Il guaio è che
non sono chiare le regole d’ingaggio della sua
nuova missione. Che rischia di somigliare alla
scena di Mezzogiorno e mezzo di fuoco di Mel
Brooks: quando il cattivo arruola una sporca
dozzina per assaltare il villaggio. Si siede dietro
un banchetto ed esamina i curricula dei candidati
in fila indiana: “Precedenti penali?”. Il
primo risponde: “Stupro, assassinio, incendio
doloso, stupro”. E lui: “Hai detto due volte stupro”.
“Sì, ma mi piace tanto lo stupro!”. “Ottimo,
firma qua. Avanti il prossimo… Precedenti
penali?”. “Atti di libidine in luogo pubblico”.
“Non è mica tanto grave”.“Sì, ma in una
chiesa metodista!”. “Ah carino! Arruolato, firma
qua!”. Immaginiamo il reclutamento per
l’Agenda Monti. Bondi s’installa nelle segrete di
Castel Sant’Angelo (le location le offre il Vaticano)
e inizia l’esame del sangue ai candidati.
“Mi chiamo Cordero di Montezemolo”. “Precedenti
penali?”. “Condanna in primo grado a
un anno per abusivismo edilizio”. “È un po’ pochino,
ma è un buon inizio. Arruolato”.
“Sono Casini, nessun precedente penale”. “Allora
hai sbagliato lista”. “Però ho portato in Parlamento
tanti condannati, da Drago a Cuffaro,
votato tutte le leggi vergogna e assicurato stima
e amicizia a Dell’Utri prima della sentenza, su
carta intestata della Presidenza della Camera”.
“Ok, passa, ma puoi fare di meglio”.
“Aho’, so’ Lorenzo Cesa”. “Con quella faccia
qualche precedente devi averlo per forza”. “A’
dotto’, io ce l’ho messa tutta, ma nun ce l’ho
fatta”. “Spiegati meglio”.“Ner ’93 fui latitante
pe’ quarche ggiorno, poi me feci carcera’ a Regginaceli.
Confessai 17, dico 17 tangenti. Ar primo
grado m’han dato 3 anni, ma ’n appello li
ggiudici ’nfamoni m’hanno assorto pe’ ’n vizio
de forma. Che devo fa’?”. “Prometti che ci riprovi”.
“So’ vent'ani che tento de recupera’, ma a
Roma nun s’aresta più nessuno”. “Vabbè, entra”.
“Benedetto Della Vedova”. “Precedenti?”. “Solo
4 mesi per spaccio a un vecchio corteo radicale
per liberalizzare le droghe”. “Radicale, droghe?
Ma sei matto? Non senti l’odore d’incenso, non
vedi quante tonache? Se ti sente un cardinale
siamo fottuti. Ti prendo solo se ti cuci la bocca e
vai a ripetizione dagli altri”.
“A dotto’, so’ Lusciano Ciocchetti detto Er Ciocca
de l’Uddiccì”. “Quindi pregiudicato?”. “No,
’ncenzurato. Però ero er vice d’a Porverini. E
c’ho pure ’n pacchetto de 30 mila preferenze. Po’
basta’?”. “Mah, ora consulto l’Agenda, intanto
vieni avanti”.
“Beppe Pisanu, 11 volte deputato, già amico di
Calvi e Carboni, poi di B: sono abbastanza nuovo?”.
“Ma sì, dai, c’è di peggio”.
Esaurita la fila, Bondi si accorge che ne manca
uno: “Qui vedo scritto Corrado Passera. Come
sarebbe a dire che non viene più? Ma cazzo,
quello è un fuoriclasse: una condanna per i falsi
in bilancio dell’Olivetti, un’indagine per frode
fiscale e una serie di conflitti d’interessi da
Guinness. Possibile che ce lo siamo fatto scappare?
E allora diciamolo che vogliamo perdere!”.
“Scusi, ci sarei anch’io...”. “Da dove viene questo
sibilo?”. “Lei non mi può vedere, non mi nota
mai nessuno. Sono, anzi sarei Franco Frattini.
Altro non saprei dire”. “Ah sì figliolo, mi avevano
avvertito, tranquillo, un posto te lo troviamo.
Ora mettiti lì, accanto a quel ficus che un
po’ ti somiglia... (Dio mio che tristezza ’sto Centro,
quasi quasi chiamo Tanzi e Ligresti...)”.

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