Caro Antonio, accetto con entusiasmo la candidatura nella lista di
Rivoluzione Civile che tu e Luigi
De Magistris mi avete proposto.
De Magistris mi avete proposto.
Ci ho pensato e riflettuto dopo aver firmato l’appello “io ci sto” con il quale donne e uomini della società civile si
sono impegnati a sostenere il progetto per costruire un’alternativa di
governo al berlusconismo e alle politiche liberiste del governo Monti.
Non ho tessere di partito in tasca, l’unica che ho è quella dell’Anpi,
dell’associazione nazionale dei partigiani, perché penso al loro
sacrificio ogni volta che sento pronunciare la parola Costituzione, “la
più bella del mondo” come l’ha definita Roberto Benigni. Caro Antonio,
non ho dubbi quando affermi di voler difendere i valori dei nostri padri
costituenti. C’è un articolo della carta costituzionale per il quale mi
sono battuto in tutti questi anni e per il quale penso sia necessario
battersi ancora: l’articolo 21, quello che garantisce la libertà di
pensiero, la libertà di informare e di essere informati. C’è bisogno di
libertà nel nostro Paese ma in gran parte del territorio nazionale
questa libertà viene preclusa dalla presenza delle mafie e delle
illegalità, dalle cricche che hanno impoverito la nostra terra. Penso
alle parole di Norberto Bobbio che, dopo aver visto Samarcanda, scrisse
che se non si era liberi in un piccolo paese del Sud non si era liberi
nel resto del Paese. Caro Antonio, una studentessa di Scampìa, il
quartiere di Napoli dove i clan di camorra si combattono per il
controllo dello spaccio di droga, qualche anno fa mi disse che lei non
si sentiva libera, che era stanca di essere considerata cittadina di
serie B. Lei dava un senso concreto alla parola di “libertà negata”
ricordandomi che non poteva uscire di casa per paura di una pallottola
vagante. Penso alle migliaia di ragazze e ragazzi ai quali le mafie
hanno tolto la bellezza dell’innocenza. Il lavoro oggi è negato ad intere generazioni. Quante imprese non
investono e non producono ricchezza per le minacce della malavita o per
le mazzette che sono costrette a sborsare ai politici corrotti? C’è un
altro diritto sancito dalla nostra Costituzione che voglio ricordare ed è
quello alla salute, alla difesa dell’ambiente. Rifiuti tossici nascosti
illegalmente, discariche abusive a cielo aperto, inquinano oggi interi
territori. Mafie e cattiva politica mettono a repentaglio la vita di
milioni di cittadini. Caro Antonio, hai detto bene che occorre oggi
sconfiggere la mafia e non solo contenerla. Ho grande rispetto per
coloro che si impegnano nei partiti ma penso anche che i partiti che ci
sono adesso non sono quelli a cui pensavano i nostri padri costituenti e
che l’antipolitica sia figlia della cattiva politica. L’affermazione di
Rivoluzione Civile può significare la nascita di un movimento che porti
al rinnovamento generale dei partiti. Ho sempre pensato e detto che un
giornalista deve essere indipendente. Lo penso anche ora che ho deciso
di impegnarmi con te e con gli altri in questa battaglia. Con la
passione di ognuno di noi. Ci sono questioni sulle quali vale la pena
battersi. Mario Monicelli nell’intervista a Raiperunanotte disse che ci
voleva una bella rivoluzione che in Italia non c’era mai stata. Ti
ricordi quando Libero Grassi diceva: cattivi politici producono cattive
leggi, buoni politici, buone leggi? La presenza in Parlamento di
Rivoluzione Civile potrà realizzare i sogni di Mario e di Libero.
Sandro Ruotolo
ANTONIO INGROIA RISPONDE A SANDRO RUOTOLOCaro Sandro,
sì, ci sono questioni per le quali vale la pena battersi e provo un’immensa gioia nel pensare che ti batterai con noi e che da oggi alla tessera dell’Anpi che come me da sempre tieni nel portafoglio aggiungerai la spilletta di Rivoluzione civile appuntata sulla giacca. Anch’io come te mi auguro che l’affermazione della nostra lista possa significare la nascita di un movimento che porti al rinnovamento generale dei partiti. Per questo puntiamo sull’impegno e l’onestà della società civile, su persone capaci estranee alle logiche di potere della politica, quelle logiche che hanno portato l’Italia a questo punto di non ritorno.
Sandro, ci batteremo insieme e saremo sempre di più, diventeremo moltissimi, in nome della studentessa di Scampia, in nome dell’articolo 21, in nome di quei principi sacri sanciti dalla Costituzione italiana che davvero è la più bella al mondo. Quella della quale anch’io, come te, mi sento partigiano.
Antonio Ingroia
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