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domenica 6 gennaio 2013
Il Partito Agenda - Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano
A grande richiesta, dopo vent’anni di Partito Azienda, abbiamo il Partito Agenda. Un
brivido elettrizzante di sollievo misto a entusiasmo ha scosso l’intera Nazione l'altroieri,
quando all’hotel Plaza che già fu di De Michelis & his girls, il sempre brioso prof. Mario
Monti ha sollevato con agile gesto da prestigiatore il drappo di broccato che celava il
logo e il nome della sua lista. Per il primo è stata scomodata l’agenzia di comunicazione
più giovane e trasgressiva d’Italia, la Proforma di Bari, famosa per le campagna
sbarazzine di Vendola ed Emiliano. E ne è valsa la pena: i creativi hanno sudato sette
camicie per convincerlo a rimpiazzare il suo simbolo preferito (bara di mogano ravvivata
da lumino, cipresso e ciuffo di crisantemi) con una scia chimica tipo Frecce Tricolori.
Per il nome si sospetta una consulenza di Lina Wermuller: scartati il poco moderato
“Film d’amore e d’anarchia, ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di
tolleranza”, fra l’altro sgradito presso la Santa Sede, il troppo sgarzolino “Travolti da un
insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, lo scarsamente riformista “Fatto di sangue
fra due uomini per causa di una vedova... si sospettano moventi politici” e il troppo
allusivo “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada”, si è
optato per un più sobrio ma sempre travolgente “Scelta civica con Monti per l’Italia”. Un nome talmente pregnante da rendere superfluo il rito stantio delle domande dei cronisti e soprattutto delle risposte del premier, che infatti ha girato i tacchi con sobrio saluto. Al primo diffondersi del lieto annunzio, s’è reso necessario il transennamento di via del Corso, causa il riversarsi sul luogo del relitto di folle oceaniche festanti che non riuscivano a trattenere l’entusiasmo:“Evvai!”,“Finalmente!”, “Era ora!”, “Ci voleva!”, “Erano anni!”, “Marione
sei tutti noi!”, “ ’a Professo’, c’hai du’ palle tante”, “Fajela vede’!”. Fendendo la marea
umana in delirio senza toccare terra, l'idolo delle masse si è tosto recato negli studi de
La7 e lì, vincendo la proverbiale ritrosia alle telecamere, ha distillato le travolgenti parole
d’ordine destinate a mobilitare ed entusiasmare milioni di fans, grazie anche al calore
umano irradiato dalla sua espressione da termosifone spento e dalla sua voce monocorde
da navigatore satellitare. “La mia natura sta totalmente cambiando, pensavo che avrei
sempre escluso di candidarmi a qualcosa”, “Decisamente non provo alcuna passione per
la politica”, “L’operazione che è venuta da un’ampia cerchia di forze (Udc e Fli, ndr) ha
l’obiettivo di un Monti-bis. Se questo non sarà conseguito ci saranno altre considerazioni
da fare”. “Ringrazio tutti gli amici (Fini e Casini, ndr) per l’entusiastico apporto
fornitomi”. Non male anche la promessa di “ridurre la pressione fiscale” (dopo B. che
giurava di ridurre le tasse e poi le lasciava com’erano, dopo il Pd che prometteva di
tagliarle e poi le aumentava, abbiamo uno che le aumenta e intanto dice che le riduce).
Scaldati i cuori dell’elettorato tv e catturato il pubblico radio facendosi immortalare con
due cuffioni da dj, l’allegro bocconiano si è dedicato al popolo del web, twittando un
giovanile “wow!” alla notizia dei 100mila follower, dopo che il nipotino Spread gli ha
spiegato che diavolo sono i follower. Fra un tweet e l’altro, quello che un anno fa era un
mostro sacro che incuteva timore a tutti e dialogava con l’Europa, ora è ridotto a trattare
con un Cesa e un Bocchino, a polemizzare con un Fassina e a studiare le mosse di uno Stracquadanio e di una Bertolini, s’è rituffato nell’appassionante gioco delle liste. Per cui
promette “massimo rigore”: il rigor Montis. Dopo la Gauche Caviar e la Droite Chiavar,
arriva le Centre Dormir.
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