Argomenti
- Marco Travaglio (204)
- Articoli del Fatto (179)
- Elezioni 2013 (114)
- B. (90)
- Video (73)
- Contro il bavaglio (65)
- La Trattativa (55)
- Anti-mafia (40)
- Impresentabili (38)
- Re Giorgio (37)
- Antonio Ingroia (32)
- Grillo e 5stelle (31)
- Paolo Borsellino (27)
- Presidenti della Repubblica (27)
- Marco in tv (26)
- Servizio Pubblico (25)
- Passaparola (21)
- Rivoluzione Civile (17)
- Giovanni Falcone (15)
- Annozero (8)
- FQ tv (8)
- Incontri con i ragazzi (7)
- De Magistris (6)
- Futurapensiero (5)
- Mani Pulite (3)
- Ineleggibile (1)
martedì 30 aprile 2013
Saliva & olio di ricino - Marco Travaglio - Il F.Q. 30/04/2013
La primavera romana è segnata quest’anno da un tasso inusitato di umidità. Pare
che i meteorologi facciano risalire l’inedito fenomeno a una
sovrapproduzione di saliva e olio di ricino da parte di una particolare
specie animale: quella dei giornalisti. Alla tradizionale cupidigia di
servilismo della categoria, si assomma la concentrazione di lingue, un
tempo attive a corrente alternata (una volta quelle di sinistra, una
volta quelle di destra) e oggi invece mobilitate in uno sforzo
simultaneo e unidirezionale, affinché alle larghe intese corrispondano
larghe leccate. I signorini grandi firme però si dividono i compiti.
Alla saliva provvedono soprattutto i giornali di sinistra e
“indipendenti”. Mentre alla fornitura di olio di ricino per sistemare le
sempre più sparute voci stonate dal coro degli Osanna ed Exultet a
Scendiletta si incaricano i mazzieri berlusconiani, con ecumenico
spirito di abnegazione. In prima fila c’è ovviamente il Cavaliere,
giustamente indignato contro chi alimenta l’odio contro la Casta. Tipo
quel tale che il 19-2-2004 disse: “Basta con i politici che non hanno
mai messo piede in una vera azienda, nel mondo del lavoro, persone che
hanno soltanto chiacchierato nella loro vita, che non hanno combinato
nient’altro che prendere i soldi dei cittadini. Ci sono tanti signori
che hanno la casa al mare, la casa in città, la casa ai monti, la barca…
Guardando a quel che guadagnano questi signori e quello che a volte
devono anche dare ai loro partiti, mi chiedo: ma come hanno fatto a
farsi tutte queste proprietà? Sono soldi rubati ai cittadini”. Grillo?
No, Berlusconi. Un uomo che mai, in vita sua, ha evocato la violenza.
Mica come quel tale che accusò Prodi di “dire stronzate”, di fare “come
il governo Mussolini che chiese pieni poteri e fu dittatura per 20
anni”, e concluse: “Io tornare a Palazzo Chigi? Magari! Ma non è facile,
c’è Prodi… Ci vorrebbe un regicidio… Ma basta solo aspettare, arriverà
di sicuro il momento giusto”. Un black bloc? No, sempre Berlusconi. Al
suo seguito, pancia in dentro e petto in fuori, si schierano due
gentiluomini di campagna come Maurizio Belpietro e Alessandro Sallusti,
che in fatto di toni bassi e dolce stil novo hanno molto da insegnare.
Belpietro, su Libero , spara agli “Scemi di piombo” che “alimentano il
clima di violenza”. Dove? Ma naturalmente “sul blog di Grillo”. Chissà
se ha chiesto una consulenza al suo collaboratore culturale Franco
Freda, quello di piazza Fontana. Sallusti, il Lord Brummel del Giornale,
è ancor più dettagliato. Titolo: “Il Grilletto”. Sommario: “Dopo mesi
di irresponsabile campagna d’odio da parte di Grillo & C. arrivano
le pallottole”. All’interno, una pagina di Maurizio Caverzan che fa
invidia alle collezioni di Lotta Continua, con tanto di foto
segnaletiche dei nemici da colpire. Occhiello: “Clima d’odio. I cattivi
maestri”. Titolo: “I guru del disprezzo armano i disperati”. Catenaccio:
“Da Grillo a Travaglio ecco chi alimenta l’ostilità verso la politica. E
il qualunquismo è terreno fertile per la violenza”. Seguono – accanto
al disegno che ricostruisce la sparatoria a Palazzo Chigi e alla foto di
Berlusconi insanguinato dopo l’attentato del souvenir in piazza Duomo –
le fotosegnalazioni di alcuni pericolosi ricercati: Grillo, Travaglio,
Fo, Vendola e Di Pietro. Wanted, vivi o sperabilmente morti. I pulpiti
di Libero e Il Giornale sono naturalmente i più credibili per insegnare
le buone maniere. Sallusti infatti è una sorta di Lord Brummel e
Belpietro una reincarnazione di Baldassarre Castiglione. Da anni,
purtroppo inascoltati, profondono sforzi quotidiani per placare gli
animi, svelenire il clima, estinguere ogni principio d’incendio. A
maggior gloria dei due maestri di serenità, riportiamo alcuni dei loro
titoli più irenici e delicati. Libera piazza in libero Stato Nessuna
intolleranza nei confronti del sacrosanto diritto a dissentire e a
manifestare in piazza. Libero: “Feccia rossa. I No Tav minacciano il
morto”. “La domenica dei bamba. Questi bagni di folla sono un retaggio
del fascismo”, “Piazzata rossa della disinformazione. I soliti tromboni e
trombati”. “Il partito degli asini: il Pd sfrutta gli universitari
peggiori”. “Solo un cretinetti” (sul notav caduto dal traliccio e finito
in coma per diversi giorni). Il Giornale: “I ‘farabutti’ vanno in
piazza”. “In piazza gli amici di Spatuzza… 200 mila persone in San
Giovanni sono inconsapevolmente (ci auguriamo) diventate picciotti,
gaudiosi complici del delatore-teologo-pluriomicida” .
“Forza Polizia, mandali via”. “Mobilitata anche la feccia”. “No Tav e
black bloc, serve una legge per metterli fuori legge”. “Chiudete i
centri sociali”. Sugli avversari, ma non nemici Mai una parola fuori
posto sugli avversari politici o privati, per non trasformare una
corretta dialettica maggioranza- opposizione in sanguinosa guerra civile
all’insegna della demonizzazione. Libero: “Veronica, velina ingrata”.
“La mafia di Di Pietro”, “Di Pietro, tecnicamente delinquente… Tonino se
la prende con Silvio ma il delinquente è lui”. “Casini si allea con gli
abortisti e con i carnefici della sua Dc”. “Sindacati venduti”. “La
doppia Rosy Bindi: una giacobina tenera con chi stupra”. “Di Pietro
& C. vogliono il morto”. “Bersani chiede il pizzo anche a noi”.
“Questione immorale: il Pd impone il pizzo anche ai lottizzati”. “Omertà
sul pizzo al Pd”. “Bersani sposa i gay”. “La boiata di Monti”. “Monti è
impazzito”. “Chi protegge i ladri: i sindacati che difendono l’art 18”.
“Le mani sporche della sinistra: diversamente ladri”. “Tremonti cattivo
maestro: Toni Negri è con me”. “Guerra santa: i colpi bassi dei pm”.
“Vogliono ucciderlo (Berlusconi, ndr) con una foto”. “Finirà male per
chi tifa Monti”. “Gli scheletri della Bonino: il processo per procurato
aborto non si è mai celebrato, fu salvata dall’immunità”, “Bonino:
abortista e presidente”. “Al Pd non piace la gnocca”, “I pm cercano un
omicidio da attribuire a Berlusconi”. “Belle parole e pochi fatti:
questo Zeman è comunista”. Il Giornale: “Ora Silvio vada giù duro”.
“Prodi mascalzone bavoso”. “L’inferiorità morale della sinistra”. “Poche
ore per fermare la sinistra: l’alternativa al centrodestra sono
amministratori che riempiono le strade di rifiuti, mantengono l’amante
con i soldi pubblici o vanno a trans e cocaina. È questo che vogliamo?”.
“Di Pietro gioca col morto”. “Quanti delinquenti ha Bersani nel suo
Pd”. “In cambio delle poltrone Casini infila nel suo forno pure
comunisti e abortisti”. “Rita Borsellino, la moralista che compra casa
dal mafioso e paga in nero”. “Identikit delle toghe italiane: militanti e
fannullone”. “I giudici Ue bevono troppo”. “La bella vita di Mesiano,
dopo la promozione arriva l’auto blu”. “Il compagno Fini rinnega il suo
passato”. “Ultima chiama per Fini: o cambia rotta o lascia il Pdl. È
sufficiente – per dire – ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a
luci rosse riguardanti personaggi di An per montare uno scandalo. Meglio
non svegliare il can che dorme…”. “Giudici sovversivi? Eccone uno:
Adriano Sansa”. “Ma Vendola è drogato?”. “Pdl, i Giuda hanno paura”.
“Monti minaccia il Parlamento”. “Monti uccide mari e monti”. “Fuori uno,
ma non basta” (sulle dimissioni di Malinconico). “Silvio, ferma la
rapina”. “Pd, diversamente ladri: Bersani mente al Corriere”.
“Diversamente ladri: il Pd chiede soldi pure a noi”. “Monti appalta
l’Italia a preti, Fini e Casini”. “Vendono il Papa a Monti per 17
milioni”. “Fuga dall’imbroglione: i ministri non si fidano di Monti”.
“Il razzismo di Monti”. “I droga-party democratici”. “Fini non è più di
destra ma è sempre fascista”. “Grillo, parole da brivido che ricordano i
nazisti”. “Pm fuori controllo: ecco i messaggini da pazzi”. “Ecco il
piano per far fuori Berlusconi”. “Tutti servi di Monti”. “Monti si
costituisce”. “Casini e Fini: vecchi e nuovi traditori cambiano casa”.
“D’Alema pagato da Berlusconi”. “Vogliono uccidere Berlusconi. Un
dirigente del Pd cerca un killer che spari al premier”. In punta di
penna Grande attenzione, nelle polemiche con i giornali e i giornalisti
che la pensano diversamente, a non trasformare una serena e alta
dialettica sui princìpi in una svilente rissa da pollaio. Libero: “Da
Pol Pot a De Benedetti: l’antica arte di usare i minori”. “Mentana come
Veronica”. “Spazzatura Santoro”. Il Giornale: “De Benedetti eversivo?”.
“La svolta di Concita: ora difende il molestatore”, “Tra Silvio e la
Piovra, Repubblica sceglie la Piovra”. “Mentana getta la maschera: vuole
Telekabul. L’ultima scalata del finto indipendente”. “La follia del
politologo editorialista Sartori”. “Bocca? Un ex fascista dalla memoria
corta”. “Praga, gli 007 nemici: Augias nostro informatore”. “Ora
chiudete Annozero”. Meno male che Giorgio c’è Sempre deferenti, i nostri
stilnovisti, sull’opera moderatrice del capo dello Stato super partes.
Libero: “Napolitano, svegliati”, “La favolosa corte di re Giorgio.
Napolitano costa 7 volte la regina d’Inghilterra”. “Con la scusa del 25
aprile Napolitano fa un comizio”. “Che pacco Napolitano”, “Napolitano fa
festa, l’Italia va a fondo”. Il Giornale: “C’è un Napolitano sotto le
parti “Manovre oscure della politica. Napolitano e Fini osteggiano
Silvio e tentano di fermare il governo”. “Napolitano, il comunista
pallido che ‘tradì’ la Costituzione”. Basta Casta I piccoli lord hanno
poi sempre accuratamente evitato di alimentare qualunquisticamente
l’ostilità popolare contro la “casta” e di scaricare strumentalmente sui
politici le colpe della crisi economica. Libero: “Si mangiano pure le
posate”, “Attacchiamo la casta e subito ci indagano”. ”Assedio ai
papponi di Stato”. “Magna magna a Bankitalia”, “Chi ci tassa è un
fannullone. Strapagati per non lavorare al ministero”, “Tagliano i posti
letto e si aumentano le poltrone”. “Andate a lavorare”. “Dimettetevi
tutti”. “La casta dei cretini”. “La casta vuole mangiare in pace”. Il
Giornale: “Prodi ci toglie il pane di bocca”, “Hanno portato via pure i
mobili ai ciechi”. “Sono figlio di un suicida e Monti mi ruba la casa”,
“Caccia ai trans in Parlamento”, “Monti ci manda tutti in miniera”.
“Vendola, vai a lavorare”. “Ingroia, vai a lavorare”. “Uccisi dalle
tasse. Ancora un suicidio, e fanno 13”. Forza Europa Molti e congiunti
gli sforzi dei nostri baronetti per rasserenare i rapporti con i partner
europei. Libero: “Silvio si ribella a nazi-Merkel”, “Svelato il golpe
tedesco-partenopeo”. “Due anni alle Pussy Riot: se la sono cercata”.
“Angela è davvero una culona”. Il Giornale: “Idioti erano e idioti
restano: a casa i maestrini inglesi” (ai Mondiali di calcio). “Basta
morire d’euro”. “Ridi, pagliaccio” (Sarkozy). “La Germania ci vuole
poveri”. “Caduta Berlusconi: è stata la culona”. Tolleranza mille
Nessuna indulgenza verso posizioni xenofobe e intolleranti nei confronti
dei migranti. Libero: “Rom: i ‘fratellini’ di Vendola fanno un altro
morto”, “Teppisti e immigrati: ribaltone dei giudici”. Il Giornale:
“Torna il terrorismo, fermiamo gli immigrati islamici”. “L’invasione dei
clandestini, salviamo gli italiani”. ”I fratelli rom di Vendola
uccidono un milanese”. Ps. Dinanzi a cotali lezioni di bon ton e
linguaggio aulico, non resta che inchinarci col capo cosparso di cenere,
prendere buona nota e porre fine alla guerra civile che da vent’anni
vede le guardie e i ladri inspiegabilmente arroccati su trincee
contrapposte. Viva l’Italia, viva la Repubblica nata dalla Desistenza e
fondata su Berlusconi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento